Possiamo provare a definire il mestiere, o meglio i mestieri, del professionista video?
È decisamente vario, dato che esistono numerosi ambiti professionali in cui i video vengono utilizzati, dai mezzi di comunicazione social alla televisione generalista, dal cinema alle piattaforme. Il professionista video è quella figura che usare la comunicazione video in modo professionale per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Puoi dirci quali sono le principali tipologie professionali del mondo video?
Escludendo gli attori, il “dietro le quinte” include davvero tante figure: c’è chi si occupa dell’organizzazione e della produzione e chi della regia, chi della scenografia e dei costumi, chi della fotografia, del montaggio e non ultimo, anzi importantissimo, della scrittura.
Come ci si può avvicinare al video durante le scuole superiori, per esempio riviste, eventi, siti web, libri, corsi e workshop, alternanza scuola-lavoro, stage…?
Un po’ tutte queste cose. Naturalmente è importante guardare molti film, molte fiction, molti documentari, cortometraggi, trasmissioni tv e web series. Essere curiosi di tutto ciò che fa parte del mondo dei video è sicuramente il primo passo. Aggiungo che sarebbe buona cosa cercare di condividere questa passione con compagni, amici, conoscenti. Fare video è sempre un lavoro di équipe, e il processo della condivisione è fondamentale per il suo metodo.
Che percorso di studi si può intraprendere dopo le superiori per diventare professionisti video?
Esistono diverse scuole specializzate, alcune anche molto valide. Anche se il mio consiglio è di fare più esperienza possibile sul set.
Studiare video in Italia o all’estero? Può farci capire pro e contro delle due scelte?
Sono onesto, non saprei cosa rispondere.
Dove trova lavoro un professionista del video?
Ci sono molte possibilità: può lavorare in una televisione, in una casa di produzione di cinema, o in una di postproduzione, in una factory di youtuber, in una casa di produzione di spot pubblicitari o di documentari o nel reparto comunicazione di un grande brand.
Quali competenze professionali richiede il mercato a un giovane professionista del video?
A seconda del suo ruolo, sono richieste sia competenze tecniche che artistiche o organizzative. E poi occorre sviluppare una sensibilità particolare nell’applicarle con efficacia nei contesti lavorativi.
Di quali soft skills avrà bisogno un bravo professionista video?
Molto dipende dal ruolo specifico che svolge. Di base, penso che fare leva sulla propria personalità aiuti in ogni ruolo, anche se purtroppo non tutti sono adatti a lavorare nel settore video.
Come trovare lavoro da professionista video dopo l’università?
Come sempre, più strade si provano, più possibilità si hanno. Occorre mettere in conto che oggi c’è molta concorrenza, ma non bisogna assolutamente perdersi d’animo alle prime difficoltà.
Di quali soft skills avrà bisogno un bravo professionista video?
Molto dipende dal ruolo specifico che svolge. Di base, penso che fare leva sulla propria personalità aiuti in ogni ruolo, anche se purtroppo non tutti sono adatti a lavorare nel settore video.
Per essere un professionista del video servono talento, abilità tecnologiche, olio di gomito e cultura. Ci può dire in che percentuali è il cocktail perfetto, e perché?
Non credo che esista un mix unico valido per tutti. C’è chi può sopperire alla mancanza di talento con molta abilità tecnologica, e chi dispone di un patrimonio culturale vasto che gli permette di essere decisivo in alcune scelte, anche senza essere particolarmente preparato sul piano tecnico. Credo infatti che il mix vincente sia quello che corrisponda e aderisca maggiormente a ciò che realmente sei o che potrai diventare.
Chi sono stati i suoi professionisti video di riferimento da giovane?
Erano molti, a seconda dell’ambito in cui mi muovevo, nella pubblicità nei video musicali o nel cinema. Sicuramente per me sono stati importanti i grandi registi della commedia all’italiana come Mario Monicelli, Pietro Germi, Dino Risi, Ettore Scola e Luigi Comencini.
E quali sarebbero se lei fosse giovane ora?
Probabilmente Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Giorgio Diritti, e a livello internazionale Christopher Nolan, Damien Chazelle, Alejandro Gonzalez Inarritu.
Ci può consigliare qualche buona lettura per chi vuole avvicinarsi al mondo del video?
A me sono serviti moltissimo il manuale di Rodolfo Tritapepe sul linguaggio cinematografico e un saggio di Ennio Flaiano sulla scrittura, mi pare si intitolasse Scrivere un film. E poi farei leggere il libro in cui François Truffaut intervista Alfred Hitchcock.
E un film fondamentale?
Forse Pulp Fiction di Quentin Tarantino, perché ha rivoluzionato il cinema e lo ha portato nell’era contemporanea.
Luca Lucini, nato a Milano nel 1967, si è laureato in Scienze politiche all’Università di Milano. Dal 2004 al 2022 ha diretto nove lungometraggi. Ha iniziato la carriera di regista con piccole produzioni sperimentali autoprodotte, video musicali per artisti come Laura Pausini, Edoardo Bennato e Ligabue, e spot pubblicitari. Nel 2004 arriva il successo con Tre metri sopra il cielo, prodotto da Cattleya e Warner Bros, con un esordiente Riccardo Scamarcio, film pluripremiato e titolo home video più venduto di sempre in Italia. Nel 2010 ha fondato con Raffello Pianigiani e Mauro Belloni Maremosso, che produce documentari di qualità e con la quale ha realizzato i film Teatro alla Scala, Il Tempio delle Meraviglie e Leonardo il genio a Milano distribuiti da Nexo Digital in tutto il mondo. Nel 2017 ha ricevuto la laurea honoris causa dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano.
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